L’olio di Bakuchi – chiamato anche Babchi oil – è un ingrediente sempre più citato quando si parla di skin longevity e alternative naturali al retinolo. È interessante sia per chi formula professionalmente, sia per chi ama la cosmesi naturale e l’autoproduzione, ma va conosciuto bene perché non è un semplice “olio vegetale qualsiasi”.
Qui trovi una panoramica completa: caratteristiche, solubilità, colore, percentuale d’uso, capacità di penetrazione, INCI, provenienza della pianta, metodo di estrazione, sinergie con altri ingredienti, tipi di prodotti in cui usarlo, sensibilità alla temperatura e fase corretta di inserimento in formula.
Che cos’è l’olio di Bakuchi
L’olio di Bakuchi si ottiene dai semi della pianta Psoralea corylifolia, conosciuta come Babchi o Bakuchi. È una pianta tradizionalmente utilizzata nei sistemi di medicina orientale per la cura della pelle e dei capelli.
- INCI name: Psoralea Corylifolia Seed Oil
- Origine geografica più comune: India e altre zone dell’Asia con clima simile.
È importante distinguerlo dal bakuchiol puro:
- il bakuchiol è una singola molecola, estratta e purificata dai semi e dalle foglie;
- l’olio di Bakuchi è l’olio di semi, che contiene una certa percentuale di bakuchiol insieme ad acidi grassi e altri fitocomposti.
Questo significa che l’olio di Bakuchi unisce l’azione nutriente di un olio vegetale all’azione funzionale della frazione attiva contenuta al suo interno.
Metodo di spremitura ed estrazione
Per uso cosmetico, soprattutto in ambito naturale, è preferibile scegliere un olio di Bakuchi:
- spremuto a freddo (cold pressed) dai semi
- ottenuto senza solventi
- poco o moderatamente raffinato, in modo da preservare la frazione insaponificabile e i composti più delicati.
Quando acquisti l’olio, è ideale che la scheda tecnica riporti chiaramente:
- origine della pianta
- metodo di estrazione (spremitura a freddo / cold pressed)
- parametri fisici di base (colore, odore, densità, indice di perossidi, ecc.).
Seguire queste indicazioni per creare la tua crema fai da te è un ottimo modo per scegliere materie prime davvero di qualità e facilmente tracciabili.
Caratteristiche fisiche: colore, odore, consistenza
A seconda del grado di raffinazione, l’olio di Bakuchi può presentarsi in questo modo:
- Colore: da giallo chiaro a giallo intenso, fino ad ambrato
- Odore: erbaceo, leggermente speziato o nocciolato, tipico di molti oli ayurvedici
- Viscosità: leggera o medio-leggera
- Tocco sulla pelle: generalmente si assorbe abbastanza in fretta e non lascia un film eccessivamente untuoso.
Queste caratteristiche lo rendono molto adatto ai sieri oleosi viso e alle emulsioni leggere, dove si cerca una sensazione confortevole e non troppo pesante.
Solubilità
Dal punto di vista formulativo, l’olio di Bakuchi si comporta come un classico olio vegetale:
- Solubile in:
- oli vegetali
- esteri e altri emollienti lipidici
- alcuni solventi organici (per esempio etanolo in determinate proporzioni)
- oli vegetali
- Non solubile in:
- acqua e idrolati
- gel acquosi semplici.
- acqua e idrolati
Per questo motivo:
- nelle emulsioni si inserisce sempre in fase oleosa (o in fase di raffreddamento, se lo si vuole proteggere meglio);
- in formule anidre (oli, balsami, booster oleosi) si usa tal quale, miscelato ad altri oli e burri.
Attività cosmetica e benefici per la pelle
Il motivo per cui l’olio di Bakuchi è tanto interessante è la presenza di componenti con attività:
- antiossidante, utili a contrastare i radicali liberi
- lenitiva e anti-infiammatoria, importante nelle formulazioni per pelli stressate
- “retinoid-like”, cioè con un’azione che ricorda quella dei retinoidi, ma generalmente più delicata.
In molte formulazioni dedicate al healthy aging viene usato come alternativa o complemento al retinolo, perché:
- aiuta a migliorare la texture della pelle
- supporta la luminosità e l’uniformità del colorito
- contribuisce alla percezione di una pelle più elastica e compatta nel tempo.
Ovviamente non è una bacchetta magica, ma un ingrediente da inserire in una routine coerente, con detersione delicata, protezione solare e buoni attivi di supporto.
Percentuale d’uso consigliata
Le percentuali d’uso possono variare in base alla sensibilità cutanea e al tipo di prodotto. In linea generale, per un uso cosmetico:
- 0,5–1%
- per formule molto delicate
- per pelli sensibili o per iniziare a testare l’ingrediente
- per formule molto delicate
- 1–3%
- in creme viso e sieri oleosi uso quotidiano
- per prodotti anti-age/healthy aging
- in creme viso e sieri oleosi uso quotidiano
- 3–5%
- in prodotti corpo o trattamenti più intensivi, se la pelle è ben abituata e tollera l’olio senza irritazioni.
- in prodotti corpo o trattamenti più intensivi, se la pelle è ben abituata e tollera l’olio senza irritazioni.
È sempre una buona pratica fare un patch test su una piccola area, soprattutto se si utilizza l’olio grezzo o se la pelle è sensibile.
Penetra bene nella pelle?
L’olio di Bakuchi ha:
- una buona affinità lipidica con lo strato corneo
- una texture relativamente leggera rispetto ad altri oli più pesanti.
Questo favorisce una discreta penetrazione nella pelle, soprattutto quando:
- è inserito in emulsioni ben strutturate
- viene abbinato a oli leggeri (per esempio squalane, jojoba, trigliceridi caprilico/caprico)
- è utilizzato in prodotti leave-on (sieri, oli di notte, creme viso).
Nel tempo, l’uso regolare può contribuire a migliorare l’aspetto di rughe sottili, la sensazione di pelle più idratata e la luminosità generale del viso.
Ingredienti in sinergia
L’olio di Bakuchi lavora molto bene in formula con altri attivi mirati alla skin longevity. Alcune sinergie interessanti:
- Oli leggeri (squalane, jojoba, CCT):
alleggeriscono la formula, aumentano il comfort e migliorano la distribuzione del prodotto sulla pelle. - Vitamina E (Tocopherol):
aiuta a rallentare l’ossidazione dell’olio e aggiunge un ulteriore tocco antiossidante. - Coenzima Q10 e oli ricchi di omega e carotenoidi (es. rosa mosqueta):
supportano il tono cutaneo e il benessere della barriera lipidica. - Ceramidi, acidi grassi barriera:
perfetti nelle formule per pelli sottili, secche, con segni di invecchiamento visibili. - Estratti lenitivi (calendula, camomilla, centella, bisabololo):
aiutano a bilanciare l’eventuale stimolo attivo dell’olio di Bakuchi su pelli delicate. - Derivati liposolubili della vitamina C:
possono creare un bel “mix” per luminosità e supporto al collagene, sempre con formule ben bilanciate.
In quali prodotti è più adatto
Grazie al suo profilo, l’olio di Bakuchi si presta bene a:
- Sieri oleosi viso
da usare da solo o prima/insieme alla crema, soprattutto la sera. - Creme viso e contorno occhi
in prodotti mirati a skin longevity e trattamento delle prime rughe, inserito a bassa/media percentuale. - Oli notte rigeneranti
combinato con altri oli nutrienti e antiossidanti. - Lozioni e creme corpo
per pelli secche, zone fotoesposte, décolleté, mani. - Trattamenti specifici per cuoio capelluto e capelli
in formule mirate e sempre dopo test di tolleranza.
Come per tutti gli ingredienti attivi, è meglio iniziare con prodotti semplici e lasciare alla pelle il tempo di abituarsi.
Sensibilità alla temperatura e fase di inserimento
Come molti oli ricchi di frazioni delicate, anche l’olio di Bakuchi non ama il calore eccessivo e prolungato. Alcune buone pratiche:
- evita di mantenerlo a lungo a temperature superiori ai 70 °C;
- preferisci, quando possibile, un inserimento in fase di raffreddamento.
In pratica:
Emulsioni caldo/freddo
- Prepari fase acquosa e fase oleosa con gli emulsionanti.
- Emulsioni a caldo.
- Quando la temperatura della crema scende intorno ai 40 °C o meno, aggiungi l’olio di Bakuchi insieme ad altri attivi termolabili (vitamina E, fragranza, coenzima Q10, ecc.).
Emulsioni a freddo o sistemi cold-process
Puoi inserire direttamente l’olio di Bakuchi nella fase oleosa a temperatura ambiente, riducendo al minimo lo stress termico.
Prodotti anidri (oli, balms, stick)
- sciogli prima eventuali cere e burri a bagnomaria
- lascia raffreddare parzialmente la miscela
- aggiungi l’olio di Bakuchi alla fine, quando la temperatura è più bassa, mescolando bene.
Conclusione
Riassumendo:
- INCI: Psoralea Corylifolia Seed Oil
- Da dove viene: semi della pianta Babchi/Bakuchi, soprattutto dall’India
- Metodo consigliato: spremitura a freddo
- Aspetto: olio giallo/ambra, odore erbaceo-leggero, consistenza medio-leggera
- Solubilità: solo in oli/esteri, non in acqua
- Percentuale d’uso indicativa: 0,5–5% a seconda del tipo di prodotto e della sensibilità cutanea
- Ruolo cosmetico: emolliente, antiossidante, supporto alla skin longevity con azione “retinoid-like” più delicata
- Uso in formula: meglio in fase di raffreddamento o in lavorazioni a freddo, evitando temperature elevate prolungate.



